Diario

Cipriano Valorsa, Deposizione (particolare) | Chiesa di S. Giorgio di Grosio

Il volto del Valorsa

Nella chiesa di San Giorgio a Grosio, nell'affresco della Deposizione sulla controfacciata, un uomo con copricapo e grembiule ai piedi della croce fissa lo spettatore: la leggenda vuole che sia l'autoritratto di Cipriano Valorsa, il più famoso pittore tardo-rinascimentale valtellinese, attivo per un cinquantennio in media e alta Valtellina e in Val di Sole, grazie alle commissioni di confraternite e comunità parrocchiali.

Verso la fine dell'Ottocento il pittore divenne oggetto di interesse da parte di molti studiosi locali, tra i quali Emilio Visconti Venosta, diplomatico e collezionista d'arte, che alloggiava d'estate nella sua Villa a Grosio. Il Marchese coinvolse anche le sue amicizie legate al mondo dell'arte nella riscoperta del pittore grosino. Si deve al suo amico senatore e critico d'arte Giovanni Morelli l'appellativo di "Raffaello della Valtellina" attribuito al Valorsa.

A Grosio, oltre alla citata Deposizione, è possibile ammirare le sue opere affrescate sulla casa Valorsa, la presunta casa natale, e le ante lignee da lui dipinte custodite nella Villa Visconti Venosta, casa museo che aderisce al Sistema Museale Valtellina.